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Coaching

Il rientro dalle ferie: cosa succede nel tuo cervello

  • Alberto Matcovich
  • 19 Febbraio 2017
  • cervello, ferie, stress

Mi rivolgo a chi ha il desiderio di conoscere sé stesso… il suo cervello… la sua mente… il suo modo di ragionare.

Le vacanze stanno finendo o sono da poco terminate… tutti noi ci siamo lasciati coinvolgere da qualcosa di diverso rispetto al periodo di lavoro; c’è chi si è lasciato prendere dalla bellezza di una nuotata in un mare dai molti colori, chi dalla pennichella in spiaggia o in barca, chi dalla camminata sulle vette al fresco oppure dalla lettura di un romanzo, oppure dallo stare insieme con tutta la famiglia o condividere del tempo con gli amici.

Tutti siamo stati morsi …. molto…. molto meno dallo stress ….

Cosa è successo nel nostro cervello?

Una risposta ce lo danno le neuroscienze che hanno evidenziato che il nostro organo più prezioso che noi abbiamo, il cervello appunto, si è messo in grande attività, in varie maniere ha esplicitato la neuro plasticità, cioè la capacità del cervello di costruire nuove strade neuronali. Cioè le cellule fondamentali del nostro cervello, i neuroni, hanno avuto tempo e modo per costruirsi dei nuovi compagni (altri neuroni), hanno preso contatto con altri neuroni che fino all’inizio delle vacanze sembravano troppo lontani (nuove sinapsi), hanno reso più rapidi alcune collegamenti già presenti, hanno formato delle sostanze che ci hanno fatto percepire la sensazione di piacere (endorfina e serotonina) e di unione con amici e familiari (ossitocina).

Questa, appunto, è la situazione biologica del cervello quando è nello stato di neuroplasticità attiva.

Numerose ricerche basate su tecniche di Brain-imaging, inoltre, hanno indicato che l’emergere di associazioni libere e di analogie potenzialmente creative dipende anche dal fatto che l’emisfero sinistro riduce la sua funzionalità, quanto il cervello è più stimolato (come indicato sopra), mentre prevale l’attività di quello destro: ciò, appunto, favorisce l’elaborazione di idee innovative e creative.

Nonostante tutta questa attività (peraltro descritta a grandi linee!!!), la nostra mente e quindi noi non percepiamo la benché minima sensazione di stanchezza, ma, viceversa, avvertiamo un senso di benessere… di pace… di entusiasmo.

Ci è facile tornare a riguardare l’anno lavorativo passato e vederne i molti aspetti positivi, non ci spaventa intercettare anche le criticità ed affrontarle con “leggerezza” progettando di superale con nuovi ed articolati programmi progettuali.

Molti di noi in estate prendono decisioni importanti: mettersi in movimento per rendere finalmente concrete nuove idee, a lungo trascurate, fare planning di incontri importanti e di meeting significativi.

Purtroppo, ad alcuni tutto questo quadro di funzione cerebrale così “creativa” non si manifesta. Essi hanno preferito, seppur in ferie, mantenersi attaccati a molti aspetti delle loro vita lavorativa e tra gli altri hanno mantenuto un stretto legame con il computer, l’iPad e/o l’iPhone (e similari!!). Hanno, cioè, continuato a rispondere alle email, ai messaggi whatsapp, ai contatti Linkedin ecc.

Che ne dite di coloro che tornano al lavoro o più stanchi, annoiati e desiderosi di riprendere la routine oppure più depressi del solito??

Tornati al lavoro in poco tempo perdiamo, in gran parte questa preziosa capacità del nostro cervello. Per molti è difficile accettare serenamente e proficuamente che la mente abbia cambiato modo di ragionare... di funzionare e quindi, ben presto, riprendono i consueti… tristi pensieri.

Per chi, viceversa, fosse interessato a poter mantenere, per quanto possibile, questo stato “virtuoso” del cervello offro tre spunti di riflessione utili per prepararci al rientro al lavoro:

(1)In quale momento della giornata lavorativa voglio dedicare del tempo ad un distacco completo dagli strumenti informatici…???
(2)Al lavoro, nei momenti di “stacco”, quale scenario, che mi ha colpito di tutte le vacanze, voglio rivivere intensamente nella mia immaginazione?
(3)Quale canzone vorrei risentire per riprendere l’entusiasmo della vacanza.

Per chi avesse voglia di approfondire questi aspetti neurobiologici del disagio in ambito lavorativo prendere accordi con l’associazione ABC scrivendo a: a.matcovich@mclink.it

Bibliografia

Oliverio A.: La vita nascosta del cervello
Sinek S.: Ultimo viene il leader

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