Ricerca del senso della vita
Dopamina, ossitocina, e ricerca del senso della vita
Per alcuni giorni ho osservato i messaggi più ricorrenti sui social relativi a persone, aziende e la Società. Le espressioni più ricorrenti che ho trovato sono state “Non ci sono più certezze”, “C’è grande confusione” e “Importanza del cambiamento e dell’innovazione”.
Da questi stimoli si intuisce il serpeggiare del demone della paura che può manifestarsi in tutti gli ambiti di un sistema – umano, aziendale, sociale, ecc. – oppure riguardare solo alcuni dei suoi aspetti, quali quelli economici, culturali, dei costumi o altro.
Questi pensieri e questa emozione che si riscontrano di frequente potrebbero rallentare la ricerca del Senso della Vita, intesa come la ragione più ampia e profonda che risponde alla domanda Per quale motivo sono qui e vivo proprio questa vita?
Per scopo si intende invece la direzione verso la quale stiamo andando mentre portiamo avanti i nostri progetti di vita e si basa sui nostri valori, che sono a loro volta il nord che ci orienta nelle scelte.
Un altro aspetto da considerare è poi quello degli obiettivi che, sempre per fare chiarezza di termini, vengono intesi come elementi quantificabili, concreti e raggiungibili che devono essere in linea con lo scopo. Essi differiscono da quest’ultimo perché sono comportamenti, competenze, mindset, atteggiamenti, ruoli e status che incarnano lo scopo e gli permettono di andare in giro per il mondo.
Interpelliamo Paul Thagard da una parte e Roberto Assagioli dall’altra per avere i loro punti di vista su scopo e senso della vita.
Il primo, che intende scopo e obiettivo quasi come vocaboli interscambiabili, ci dice che la “nostra vita ha significato se:
• abbiamo scopi che sono rappresentazioni mentali di situazioni emotivamente valutate (…);
• alcuni dei nostri scopi sono stati raggiunti in una certa misura;
• alcuni dei nostri scopi non sono stati ancora raggiunti, ma sono ragionevolmente raggiungibili;
• i nostri scopi sono fra loro coerenti;
• i nostri scopi sono oggettivamente valutabili”.
Assagioli, invece, poneva in chiaro che la vita di ciascuno può essere inserita in un quadrante nel quale vi è una linea orizzontale delle ascisse riguardante ciò che è quantificabile numericamente tipo affari, successo, conoscenze e altro e una seconda linea, verticale e delle ordinate, riguardante tutti gli aspetti collegati alla propria spiritualità, quindi il sentirsi strettamente e empaticamente uniti a se stessi, agli altri, al proprio ambiente fisico, sociale e globale e in equilibrio con l’universo, modalità di essere strettamente legata alla saggezza.
Secondo il suo pensiero può quindi andare incontro a una crisi di senso se ci si adatta eccessivamente sull’asse delle ascisse, oppure a una crisi di dualità quando c’è una frattura tra la propria visione idealistica e la realtà della vita quotidiana .
Questo detto, in Active Bio Coaching abbiamo due pensieri:
1. In termini semplici, ma non semplicistici, l’impostazione di Thagard relativa al raggiungimento di scopi e obiettivi, presuppone che nel nostro cervello avvenga una forte attivazione dopaminergica, che tende a sclerotizzare la neuroplasticità. La dopamina è un neuromediatore che ha la caratteristica di rendere stabili le connessioni neuronali, a sfavore della plasticità desiderata, da noi coach, per favorire il cambiamento.
2. Viceversa, l’impostazione di Assagioli predispone un’attivazione del sistema di emissione dell’ossitocina, neuromediatore che comporta una maggiore spinta alla plasticità cerebrale, circostanza desiderabile e necessaria quando si intende attuare un cambiamento di mindset, di punto di vista, di abitudine, di comportamento o altro.
Ci piace considerare che il rispetto dell’ecosistema del singolo, con grande attenzione alle sue varie sfaccettature biologiche, può essere la base sulla quale lavorare per trovare il senso della propria esistenza inquadrandola nell’ecosistema universale.
Cosa da’ senso alla mia vita è una domanda che noi coach ci poniamo e poniamo ai nostri coachee periodicamente, per verificare che i obiettivi, comportamenti, valori, scopo e senso siano allineati.
Quali scopi hai già raggiunto?
Quali vuoi ancora raggiungere?
Cosa da’ senso alla tua vita?
Cosa ti gratifica di più del senso che dai alla tua vita?
Potendo scegliere un’alternativa, quale altro senso le daresti?
E questo nuovo punto di vista che impatto avrebbe sul tuo attuale dare senso alla vita?
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